La Partita IVA è un codice univoco di 11 numeri che identifica chi svolge un’attività autonoma in modo abituale e rilevante ai fini dell’imposizione fiscale. Il numero è assegnato dall’Agenzia delle Entrate, presso l’ufficio a cui viene richiesto. La sequenza è composta da:
- sigla della nazione (IT per l’Italia);
- numero di matricola assegnato dall’ufficio provinciale, rappresentato dalle prime sette cifre;
- codice ISTAT della provincia, per le cifre dall’ottava alla decima;
- codice di controllo, dato dall’ultima cifra.
Se vuoi aprire la partita IVA in Italia, devi assicurarti di rispettare i seguenti requisiti:
- avere almeno 18 anni
- possedere requisiti psichici, ossia la capacità di intendere e di volere
- risiedere sul suolo italiano
- soddisfare i requisiti specifici richiesti dalla specifica professione o settore in cui vuoi avviare la tua attività.
Prima di aprire la partita IVA, si deve scegliere la forma giuridica dell’attività. La decisione deve essere presa in modo ponderato, considerando vari fattori, come:
- dimensioni dell’azienda,
- giro d’affari,
- settore di attività,
- responsabilità giuridica degli eventuali soci,
- capitale iniziale.
Una volta quantificato e valutato quanto detto sopra, potrai scegliere tra:
- ditta individuale: impresa familiare o impresa coniugale
- società di persone: Società in Accomandita Semplice, Società Semplice (la quale tuttavia può avere ad oggetto esclusivamente l’esercizio di un’attività economica non commerciale), Società in Nome Collettivo
- società di capitali (Società a responsabilità limitata, Società per Azioni, Società in accomandita per azioni)
- cooperative.
Un’altra scelta da compiere prima dell’apertura della Partita Iva è quella del regime contabile e fiscale. In Italia attualmente sono in vigore tre regimi:
- regime forfettario: il c.d. regime agevolato, con una tassazione ridotta al 15% (5% per 5 anni per le nuove attività) e una serie di semplificazioni contabili.
- regime semplificato: che offre varie semplificazioni rispetto al regime ordinario, come l’esonero dalla redazione del bilancio e minori obblighi contabili;
- regime ordinario: il regime naturale, con conseguenti obblighi tra cui la compilazione del bilancio annuale, e la tenuta di registri e libri contabili.